Non riesco a vincere la noia. Potrebbero suonare le
variazioni Goldberg, tutto il repertorio di Robert Johnson, qualsiasi cosa. Io
finisco per annoiarmi, e anche piuttosto rapidamente.
La figlia di un amico è in finale tra poche ore. A
X-factor.
Da settimane, mesi, sui social network è spuntato un
florilegio di “mi piace”, “condividi”, “vuoi partecipare al gruppo”. Entusiasmo
alle stelle: sembra sia arrivata la Callas della musica popolare.
Il padre, musicista lui stesso, setaccia con costante
inflessibilità il web alla ricerca di tutto il ciarpame gossip che riguarda la
figliola e lo pubblica, per esporlo al pubblico ludibrio.
In pratica, esattamente quello che stanno facendo anche
gli altri papà e mamme con pargoli impegnati nell’artistica tenzone.
E giù sghignazzate sul cretino che ha scritto questa
roba, ma dove prende le informazioni, sì figuriamoci, non è vero che è
raccomandata è soltanto la migliore, sono tutti invidiosi, eccetera; vagonate
di amici/amiche a sbranare i malcapitati coglioncelli che postano in rete
notizie balenghe.
In pratica, esattamente quello che stanno facendo anche
amici/amiche degli altri papà e mamme.
Basterebbe solo questo, che pure è niente in confronto al
resto del baraccone, a smontare ogni desiderio di avvicinarsi in nome della
musica.
Un casino pazzesco: banner, slogan, striscioni, fan club, com’è
carina, schermi giganti, sei invitato… in sostanza un incitamento alla fuga.
Ho provato, mi sono detto “ma lei non è male, è brava, adesso
ci sforziamo e vediamo se un’occhiata oltre il bordo rivela panorami
interessanti”.
Bisogna superare alcuni ostacoli.
Per prima cosa, la bruttezza della trasmissione da un
punto di vista squisitamente visivo. Ambientazione e scenografie un poco più
pacchiane del matrimonio di un capoclan di Scampìa, luci e inquadrature e
stacchi da discoteca riminese dopo tre o quattro pasticche, testi e stile di
conduzione perfetti per un villaggio turistico: è dura, eh?
Andiamo avanti, ci sono gli affascinanti giurati da
affrontare. Detto che per la Ventura basta il nome, che per i soldi anche un
musicista serio potrebbe fare la qualunque, che mi è parso di vedere pure la
controfigura scadente e malaticcia di Morgan, mi è rimasta curiosità per quell’incredibile
essere che si veste di fucsia o qualcosa di simile. Insomma, chi è? Cosa fa
nella vita? Quali sono le sue aspirazioni? Perché bisognerebbe conoscerlo?
Durissima anche qui.
A dire il vero non è passato COSI’ tanto tempo. Non ho
resistito più di 20 - 25 minuti (in più riprese) totali, perché la noia mi ha
sempre aggredito con una veemenza devastante.
Ho ascoltato qualche cover e i brani originali.
Tra le cose notate, l’idiozia di voler proporre come
cover di Hendrix “Little wing”. Quel tizio non ce l’aveva un arrangiatore
(coach? Allenatore? Sparring partner? Manager?) a dirgli “va bene la cover di
Jimi ma non quella, perché è praticamente IMPOSSIBILE tirarci fuori qualcosa di
originale e interessante o che non sia già stato fatto miliardi e miliardi di
volte”?
Ma i brani originali… non s’affrontano, no. Certo non si
capisce perché uno bravo a scrivere dovrebbe mettere le sue cose migliori in
una trasmissione tv usa e getta, ma un limite… ce lo vogliamo porre?
In realtà X-factor può servire, al massimo, a cercare di
intuire se uno o l’altro partecipante possieda capacità interpretative di
qualche tipo. Diciamo che essendo impossibile premiare la musica (davvero,
qualche passaggio delle canzoni scritte per i finalisti risulta imbarazzante)
si riconosce un attitudine, un carattere, un’idea di possibilità futura.
E’ solo che il talento non c’entra niente, ad onta del
nome. Il “talent” è parola troppo grossa per queste X, dove i già elefantiaci
meccanismi del business musicale sono appesantiti dalle esigenze del business
televisivo; l’ibrido che ne risulta è un manuale di assemblaggio per aspiranti
star dello spettacolo, un esempio di My fair lady versione televisiva con
l’ambizione non della buona società bensì di un buon contratto con qualche
major.
E mi dispiace per la brava figliola, ma appena la noia mi
ha ri-azzannato, via, a tutta velocità…
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